Questa rubrica, ispirata alla nobile iniziativa della Zanichelli che nel vocabolario ha già evidenziato il prezioso valore di 3000 termini stampandovi a fianco un fiorellino, si pone l’obiettivo di far riemergere alcune parole della lingua italiana per impedire che cadano inesorabilmente nell’oblio.
- Abbacinare
V. tr. [der. di bacino] (io abbàcino, o meno diffuso, ma più corretto abbacìno).
1. Accecare avvicinando agli occhi un bacino di metallo rovente, come forma di antico supplizio: fece abbacinare il savio uomo maestro Piero delle Vigne (G. Villani).
2. (est.) Privare momentaneamente della vista mediante luce troppo intensa. SIN. Abbagliare, accecare.
3. (fig.) Confondere, illudere.
- Abulìa
Sost. f. [vc. dotta, gr. aboulía, comp. di a- (alfa privativa) e boulḗ ‘volontà’]
1. (med.) Indebolimento e insufficienza della volontà.
2. Correntemente, inerzia, indolenza, apatia.
- Affettare
V. tr. [lat. affectāre, da affĭcere, comp. di ād e facĕre ‘fare’]
1. Mostrare con ostentazione sentimenti o caratteristiche che in realtà non si hanno. | Far mostra, simulare.
2. Desiderare.
- Baluginare
Verbo tr. (io balùgino; aus. essere) [etimologia discussa: composto di ba (per bis) e del latino parlato *lucināre ‘splendere’]
1. Apparire e sparire velocemente alla vista.
2. (fig.) Presentarsi alla mente in modo rapido e confuso. SIN. Balenare.
- Blandire
Verbo tr. (io blandisco, tu blandisci) [vc. dotta, lat. baldiri, lat. tardo blandire, da blandus ‘blando’]
1. (lett.) Carezzare | Sfiorare | (fig.) Lenire: blandire i dolori altrui.
2. (fig.) Lusingare: blandire gli animi | Blandire le passioni, i vizi, secondarli, favorirli.
- Blasóne
Sost. m. [fr. blason, anche ‘scudo’, di etim. incerta]
1. Stemma gentilizio, insegna araldica.
2. Disegno, motto e sim. che indica distinzione, appartenenza a un gruppo chiuso, a un’élite e sim.
3. Parola d’ordine, concetto dominante che riassume, ispira una situazione, un comportamento.
4. Arte di comporre e descrivere le insegne araldiche.
5. (est.) Nobiltà di stirpe.
- Calepìno
Sost. m. [dal primo dizionario latino per le scuole, stampato a Reggio Emilia nel 1502, del bergamasco Ambrogio dei conti di Calepio]
1. Grosso vocabolario, spec. latino.
2. (scherz.) Volume di gran mole, spec. antico.
3. Registro, taccuino.
- Corrìvo
Agg. [da correre]
1. †Che scorre.
2. (lett.) Avventato, sconsiderato Incline a fare qlco. impulsivamente: essere corrivo a credere, a biasimare (est.) Superficiale, facilone: stile corrivo.
3. Eccessivamente condiscendente, tollerante. corrivaménte, avv.
- Corroborare
Verbo [vc. dotta, lat. corroborāre, comp. di cŭm ‘con’ e roborāre ‘irrobustire’, da rōbur ‘forza’]
A. V. tr. (io corròboro)
1. Fortificare, rinvigorire, rinfrancare.
2. (fig.) Avvalorare, convalidare, confermare.
B. V. rifl. (corroboràrsi)
– Fortificarsi, ritemprarsi.
- Denigrare
V. tr. [vc. dotta, lat. tardo denigrāre, in orig. ‘tingere di nero (nigrāre) completamente (dē-)’, e quindi ‘oscurare (una fama)’]
– Screditare qualcuno o qualcosa offuscandone il valore, l’onore, il prestigio e simili.
- Desìo
Sost. m. [lat. parl. *desĕdiu(m), originariamente ‘desiderio erotico’, forma neutra corrispondente al f. desĭdia ‘indolenza, pigrizia’, considerata incentivo alla lussuria]
1. (lett.) Desiderio.
2. (est.) Cosa o persona amata e desiderata.
- Dìscolo [vc. dotta, lat. tardo dy̆scolu(m), dal gr. dýskolos ‘difficile, spiacevole’, opposto a éukolos ‘facile’, di etim. incerta]
- Edùle
Agg. [vc. dotta, lat. edūle(m), da ĕdere ‘mangiare’, di origine indeuropea]
– Buono da mangiare. SIN. Commestibile.
- Erìstica
Sost. f. [vc. dotta, gr. eristikḗ (sottinteso téchnḗ) ‘(arte) disputatoria’, da erízein ‘contendere’, da éris ‘contesa’]
– (filos.) Arte del ragionare impiegando sottili argomenti dialettici, indipendentemente dalla verità o dalla falisità della proposizione sostenuta.
- Esiziàle
- Facòndia
Sost. f. [vc. dotta, lat. facundia da facundus ‘facondo’]
– Facilità, varietà, ricchezza di parole.
- Farràgine
Sost. f. [vc. dotta, lat. farrāgine(m) ‘miscuglio di biade per il bestiame’, da fār, fărris ‘grano’]
– Moltitudine confusa di cose disparate.
- Fastìgio
Sost. m. [vc. dotta, lat. fastīgiu(m) ‘inclinazione, pendenza, elevazione’, da fastigāre ‘far terminare in punta’, poi ‘elevare’]
1. (archit.) Parte superiore di un edificio | Frontone di un tempio.
2. (est.) Tavoletta più alta di un polittico.
3. (fig.) Grado massimo di qlco.
- Florilègio
Sost. m. [comp. del lat. flōs, genit. flōris ‘fiore’ e -legio, ricavato dal lat. lĕgere ‘raccogliere’; calco sul gr. anthología ‘antologia’]
- Ghiribìzzo
Sost. m. [etim. incerta]
1. Idea bizzarra, capriccio improvviso.
2. (lett.) Opera originale e bizzarra.
3. (lett.) Oggetto o elemento bizzarro.
- Gnòmico
Agg. (pl. m. -ci) [vc. dotta, lat. tardo gnōmicu(m), dal gr. gnōmikós ‘pertinente alla gnome‘]
1. Detto di forma verbale (per esempio l’aoristo greco) usata in sentenze e motti.
2. Contenente presetti morali.
- Grancipòrro
Sost. m. [dal ven. grançiporo, che è il lat. cancer «granchio», comp. con *porro (gr. πάγουρος: v. paguro)].
2. In senso fig., non com. (per lo stesso traslato, o per scherz. alterazione, di granchio), errore madornale, strafalcione: prendere, pigliare un granciporro.
- Hàbitus
Sost. m. [vc. lat., propr. ‘abito’]
1. (biol.) Insieme dei caratteri che determinano l’aspetto caratteristico di un vegetale o di un animale.
2. (med.) Costituzione esterna del corpo espressiva di determinati stati morbosi.
3. (est.) Comportamento, carattere abituali | Habitus mentale, mentalità, modo di ragionare.
- Icàstico
Agg. [dal gr. eikastikòs ‘rappresentativo’, der. di eikàzo ‘rappresentare’] (pl. m. -ci).
– (lett.) Che descrive, rappresenta o ritrae la realtà nei tratti essenziali, e quindi in modo efficace e spesso asciutto, tagliente: stile, espressione, discorso icastico.
◆ Avv. icasticaménte, in modo realistico; con immediatezza, con efficacia rappresentativa: descrivere icasticamente.
- Idiosincrasìa
Sost. f. [gr. idiosynkrasìa ‘speciale mescolanza di umori e temperamento risultante da essa’, comp. di ìdios ‘proprio’ e sýnkrasis ‘mescolanza’]
1. (med.) Particolare sensibilità di alcuni individui a determinate sostanze medicamentose o alimentari.
2. (fig.) Forte avversione per qualcosa o per qualcuno.
- Ieràtico
[vc. dotta, lat. hierāticu(m), dal gr. hieratikós ‘sacerdotale’, da hierós ‘sacro’, di orig. indeur.]
A. Agg.
1. Sacerdotale, sacro.
2. (fig.) Grave e solenne.
B. Sost. m.
– Scrittura ieratica.
- Imbolsire
- Imbrìfero
Agg. [dal lat. imbrĭfer -ĕri «che apporta pioggia», comp. di imber -bris «pioggia» e -fer «-fero»].
– In geografia fisica, di zona che raccoglie le acque piovane: bacino i. (v. bacino).
- Ineluttàbile
Agg. [vc. dotta, lat. ineluctābile(m), comp. di in– e eluctābilis ‘superabile’, da eluctāri, comp. di e- ‘da’ e luctāri ‘lottare’]
– Di ciò contro cui non si può lottare: destino, necessità ineluttabile. SIN. Inevitabile.
◆ Avv. ineluttabilménte.
- Labilità
Sost. f. inv. [sec. XIV]
1. (lett.) Caratteristica di ciò che è labile. SIN. Caducità, fugacità, transitorietà | Instabilità, fragilità.
2. Proprietà di ciò che è labile | Mancanza di stabilità.
- Lacònico
Agg. (pl. m. -ci) [vc. dotta, lat. Lacōnicu(m), dal gr. Lakōnikós ‘proprio dei Laconi’]
1. Della Laconia, regione della Grecia in cui si trovava Sparta | Dei Laconi, degli Spartani: dialetto laconico.
2. (fig.) Detto di persona poco loquace, estremamente concisa nell’esprimersi (caratteristica attribuita anticamente agli Spartani) | Breve, essenziale: scritto laconico; risposta laconica. || laconicaménte, avv. In modo laconico, breve, conciso.
- Lapalissiàno
Agg. [dal nome del capitano francese Jacques de La Palice (1470-1525) celebrato nei versi divenuti proverbiali: ‘Monsieur de La Palice è morto, è morto di fronte a Pavia. Un quarto d’ora prima di morire era ancora in vita’]
– Che è ovvio, chiaro, scontato.
◆ Avv. lapalissianaménte.
- Lepido
Agg. [vc. dotta, lat. lĕpidu(m), da lĕpos, lepōris ‘grazia’, di etim. incerta]
1. (lett.) Arguto, spiritoso.
2. (raro, lett.) Ameno, piacevole.
- Madóre
Sost. m. [vc. dotta, lat. madōre(m), da madēre]
– Umidità leggera che precede il sudore. Dalla stessa radice latina deriva l’aggettivo madido, che significa ‘umido’, ‘bagnato’.
- Mellìfluo
3. (fig.) Che denota o esprime una gentilezza insinuante e insincera, spec. allo scopo di ingannare e sim.: tono mellifluo; voce melliflua; rivolgersi a qlcu. con fare mellifluo. SIN. Dolciastro, melato. || mellifluaménte, avv. In modo mellifluo, ipocrita: sorridere mellifluamente.
- Mìles gloriòsus
Loc. sost. m. inv. [loc. lat., titolo di una commedia di Plauto, propr. ‘il soldato vanaglorioso’]
– Fanfarone, spaccone, smargiasso.
- Millantare (o †ṣmillantàre)
- Misoneìsta
Sost. m. e f. [comp. di misos ‘odio’, néos ‘nuovo’ e –ista]
– Chi odia le novità, i cambiamenti e preferisce vivere seguendo soltanto le proprie abitudini.
- Neghittóso
[dal lat. neglēctus ‘negletto’ col suff. -oso]
A. Agg.
1. (lett.) Pigro, indolente, infingardo.
2. Oscuro, incerto, vago.
B. Sost. m. (f. -a)
– (lett.) Chi è pigro.
- Nèmesi
Sost. f. inv. [vc. dotta, lat. Nĕmesi(m), dal gr. Némesis, nome della dea greca della giustizia distributrice, da némein ‘distribuire’, di orig. indeur.]
– Evento, situazione negativa che segue a periodi eccessivamente fortunati, quasi a titolo di giusta compensazione. | (gener.) Espiazione | Nemesi storica, giustizia riparatrice di torti e delitti non nei responsabili, ma nei loro discendenti.
- Nitóre
Sost. m. [vc. dotta, lat. nitōre(m) ‘splendore’, da nitēre ‘risplendere’]
1. Nitidezza e splendore.
2. (fig.) Chiarezza elegante.
- Oberàto
Agg. [vc. dotta, lat. obaeratu(m), comp. di ob- ‘per’ e aes ‘denaro’ e ‘debito’]
1. (dir.) Detto del debitore insolvente, che presso gli antichi Romani diveniva schiavo del creditore.
2. (fig.) Gravato | Sovraccarico.
- Obnubilare
V. tr. (io obnùbilo) e obnubilàrsi v. intr. pron. [vc. dotta, lat. obnubilāre, comp. di ŏb- ‘davanti’ e nubilāre ‘essere nuvoloso’, da nūbilus ‘nuvolo’]
– (lett.) Offuscare, offuscarsi (anche fig.): obnubilare la vista, i sensi.
- Orpèllo
Sost. m. [provenz. auripel, dal lat. āurea(m) pĕlle(m) ‘pelle d’oro’]
1. Lega di rame, zinco, stagno in foglia, per false dorature. SIN. Oro falso, similoro.
2. (fig.) Falsa apparenza, esteriorità illusoria: la sua onestà è solo un orpello.
3. (spec. al pl.) Ornamento inutile e vistoso, fronzolo: s’è caricata d’orpelli credendo di essere elegante | (fig.) Artificio retorico: stile gonfio e pieno d’orpelli.
- Paccottìglia
Sost. f. [fr. pacotille, dallo sp. pacotilla, della stessa etim. di pacchetto]
1. Merce scadente | (est.) Insieme di oggetti di pessimo gusto e di nessun valore.
2. (mar.) Piccola quantità di mercanzia che, un tempo, i membri dell’equipaggio di una nave potevano portare con sé come bagaglio e commerciare in proprio.
- Panacèa
Sost. f. [vc. dotta, lat. panacēa(m), dal gr. panákeia, propr. ‘che cura tutti i mali’, comp. di pân ‘tutto’ e akêisthai ‘curare, guarire’]
‒ Rimedio che guarisce tutti i mali o (fig.) che risolve tutti i problemi.
- Pleonàstico
Agg. (pl. m. -ci) [dal gr. pleonastós ‘numeroso’]
– Di pleonasmo, che costituisce un pleonasmo. Aggettivo impiegato per descrivere atti e comportamenti che si ritengono inutili, superflui, non necessari.
◆ Avv. pleonasticaménte.
- Pròbo
Agg. [vc. dotta, lat. probu(m), di orig. indeur.]
1. (lett.) Detto di persona che dà prova di grande integrità morale e onestà di coscienza.
2. Prode, valoroso.
◆ Avv. probaménte.
- Pròdromo [vc. dotta, lat. prŏdromu(m), dal gr. pródromos ‘che corre avanti’, comp. di pró ‘avanti’ (V. pro- (2)) e drómos ‘corsa’ (V. aerodromo)]
- Quèrulo
Agg. [vc. dotta, lat. quĕrulu(m), da quĕri ‘lamentarsi’]
1. (lett.) Di tono lamentoso, che risuona di lamenti.
2. (lett.) Che si lamenta spesso.
◆ Avv. querulaménte.
- Quiescènza
Sost. f. [vc. dotta, lat. tardo quiescĕntia(m), da quiēscens, genit. quiescĕntis ‘quiescente’]
1. (lett.) Stato di riposo o di inerzia.
2. Condizione di dipendente collocato a riposo | Trattamento di quiescenza, la corresponsione della liquidazione e della pensione.
3. (dir.) Situazione transitoria durante la quale un diritto soggettivo non può essere esercitato da chi ne rimane tuttavia titolare o un rapporto giuridico pur senza estinguersi non ha effetto per il temporaneo venir meno di taluno dei suoi elementi.
4. Fase più o meno prolungata di sospensione dell’attività vulcanica fra due eruzioni.
- Rabbuffare
Verbo [da buffo, col pref. ra-]
A. V. tr.
1. Scompigliare, disordinare.
2. (fig.) Rimproverare, sgridare.
3. Colpire.
B. V. intr. pron. (rabbuffàrsi)
1. Turbarsi minacciando tempesta, detto del tempo o sim.
2. Accapigliarsi.
- Ràtio
Sost. f. inv. (pl. lat. rationes) [vc. lat., che significa ‘ragione’]
1. Ragione, motivo | Extrema ratio, ultima ratio, l’ultimo rimedio praticabile, l’ultima soluzione possibile in circostanze disperate o comunque difficili | (dir.) Ratio legis, ragione ispiratrice e scopo di una determinata norma.2. Rapporto fra due grandezze (calco dell’uso ingl. del termine).
- Romìto
[aferesi e deformazione di eremita]
A. Agg.
– Solitario, isolato.
B. Sost. m.
– Eremita.
- Scàbro
[lat. scabru(m) ‘scabroso, ruvido’, connesso con scabere ‘grattare’, di orig. indeur.]
Agg.
1. Ruvido, aspro al tatto, non liscio.
2. (lett., fig.) Pietroso, brullo, detto di terreno.
3. (fig.) Conciso, essenziale, privo di ornamenti.
|| scabraménte, avv.
(Raro il sostantivo ‘scabrezza’)
- Scantonare
[da cantone con s- intens.]
A. V. tr. (io scantóno)
– (raro) Togliere gli spigoli, smussare gli spigoli.
B. V. intr. (io scantóno aus. avere)
1. Voltare rapidamente l’angolo di una strada, spec. per sfuggire a qlcu., per non essere visto, e sim.
2. (fig.) Evitare un argomento delicato o difficile divagando.
- Sgarzigliona
Sost. femminile [etim. ignota]
– Ragazza prosperosa
- Smargiàsso
Sost. m. [di etim. discussa: da maxazo, possibile accr. dello sp. majo ‘spaccone’, con s- (?)]
– Chi si vanta a sproposito di aver compiuto o di poter compiere imprese eccezionali. SIN. Gradasso, spaccone.
- Sòccida o †sòccita
- Taffiare
V. intr. (io tàffio; aus. avere) [etim. discussa: lat. parl. *taflāre ‘mettere a tavola’ (*tafla, parallelo dial. di tăbula ‘tavola’)]
1. (centr.) Fare un lauto pasto.
2. Abbuffarsi.
- Tignóso
Agg. e sost. m. [lat. tardo tineōsu(m), da tĭnea ‘tigna’]
1. Che (o Chi) è affetto da tigna.
2. (fig.) Che (o Chi) è fastidioso | Miserabile, spregevole.
3. (centr., sett.) Avaro, spilorcio.
4. (centr.) Puntiglioso, testardo | Stizzoso.
- Trasecolare
Verbo [comp. di tra- ‘(uscire) al di là’ e del denominale di secolo nel senso di ‘(questo) mondo’]
1. V. intr. (io trasècolo; aus. essere o avere): Meravigliarsi molto, restare stupefatto.
2. V. tr.: Confondere, fare smarrire.
Trebisónda
Sost. f. [dalla città turca di Trebisonda, con passaggio semantico non chiaro]
– Solo nella loc. perdere la trebisonda, smarrire la padronanza, il dominio di sé.
Ubbìa
Sost. f. [etim. incerta]
1. Pregiudizio superstizioso che causa timore, avversione e sim. nei confronti di qualcuno o di qualcosa.
2. Scrupolo o timore vano, infondato, ingiustificato.
- Ulimóso
Agg. [da *ulimire]
– Odoroso, profumato.
- Vàglia
Sost. f. solo singolare [da valēre, formato secondo la prima pers. sing. indic. pres.]
1. Valore.
2. Pregio, merito, valore, spec. con riferimento a doti morali, intellettuali, artistiche e sim.
- Vagolare
Verbo intr. [intens. di ‘vagare’]
– Vagare di continuo, andare attorno senza scopo.
- Verùno
Agg. e pron. indef. [lat. vēre ūnu(m) ‘veramente uno’]
1. (lett.) Alcuno, nessuno (spec. preceduto da negazione): è stato accusato senza colpa veruna; veruno gli ha porto aiuto.
2. (lett.) Qualche, qualcuno: richiesta di veruna cosa.
- Zufolare
[lat. parl. *sufolāre, variante dial. di sibilāre]
A. v. intr. (io zùfolo; aus. avere)
1. Suonare lo zufolo | Emettere suoni simili a quelli dello zufolo, detto anche di animali.
2. (raro) Ronzare, detto degli orecchi.
B. v. tr.
1. Fischiettare.
2. (fig., lett.) Insinuare malignamente, spifferare.